Lunedì è arrivato inesorabile, e con lui una sveglia che suona impietosa alle 4:30 del mattino. Inizia una nuova settimana, ma non una qualunque. Oggi Palermo mi attende.
La sola idea di tornare in Sicilia, tra le strade di Palermo, mi dà quella carica in più che serve a far fronte alla levataccia. Nonostante il traffico già caotico del Grande Raccordo Anulare, riesco a raggiungere Fiumicino con il tempo necessario per il volo delle 10:00 verso il Sud.
Il cielo sopra Roma, però, non promette bene. Il maltempo si abbatte sulla città e il mio volo viene ritardato di un’ora. Già so che questo imprevisto metterà in salita la mia giornata di lavoro, ma non mi scoraggio. La Sicilia ha un modo tutto suo di far dimenticare queste piccole battute d’arresto.
Quando finalmente atterro a Palermo, il cielo si è aperto in uno di quei colori che solo qui sanno regalare. Prelevo l’auto a noleggio e mi dirigo verso la zona sud-est della città, dove mi attende un collega di zona. Scambiamo due parole, rapidi e diretti, perché il lavoro ci chiama.

Entriamo nella scuola, una struttura antica che porta con sé i segni del tempo e delle generazioni che l’hanno attraversata.
In presidenza ci attende la Dirigente, una donna dall’ aria determinata, di quelle che sembrano avere un patto segreto con la scuola e con il quartiere. Dopo i saluti di rito, organizziamo l’attività della giornata. Con lei raggiungiamo la segreteria, dove incontriamo la Dsga e il resto del personale amministrativo.
Passiamo un paio d’ore insieme, illustrando il nostro gestionale e tutte le sue funzionalità. Vedo interesse nei volti dei presenti: prendono appunti, fanno domande, ma ciò che più mi colpisce è la partecipazione attiva sia della Dsga che della Dirigente. Non è sempre scontato trovare una tale attenzione da parte del vertice della scuola.
Alle 15 inizia la sessione con gli insegnanti. Il teatro di questo incontro è solenne: l’Aula Magna, un tempo cappella, conserva ancora l’eco di secoli passati. Affreschi e stucchi decorano le pareti, mentre la mia voce rimbalza fino al soffitto altissimo. È uno scenario imponente, che quasi intimorisce, ma che allo stesso tempo carica di significato ogni parola.
Le due ore di formazione scorrono tra domande, dubbi e qualche preoccupazione, ma tutto fila liscio. Sono questi momenti, in cui il passato si intreccia con il presente, che rendono il mio lavoro così speciale.
Alle 18, stanco ma soddisfatto, mi avvio verso l’hotel, che si trova poco fuori città, in una posizione più elevata. Dalla grande vetrata della mia camera, Palermo si stende ai miei piedi, illuminata dalle luci della sera.
Anche se la stanchezza si fa sentire, mi prendo un momento per riflettere. Guardo il mare all’orizzonte e mi sento grato di essere qui, in questa terra che ogni volta sa sorprendermi e accogliermi. La giornata si chiude così, con la vista su Palermo e il cuore pieno di emozioni.
E, come ogni viaggiatore, comincio a scrivere questo nuovo capitolo del mio diario scolastico. #diariodiunviaggiatorescolastico #palermo #sicilia
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