La settima e’ trascorsa . Sono arrivato al venerdì di una bellissima cinque giorni che ancora una volta mi ha regalato un patrimonio di “saperi” e di “esperienza”. Sono le 13.30 e sono diretto verso l’aeroporto.
Salgo in macchina e la Sicilia mi saluta. Mi giro a guardarla e lei mi regala ancora uno scorcio di paesaggio, un frammento di rara bellezza. Attraverso Porto Empedocle, mi dirigo verso Sciacca, Menfi e poi verso Castelvetrano, quindi Salemi per arrivare fino a Cinisi.
A tenermi compagnia in questi 180 km nell’osservare il panorama, sono i ricordi dei giorni appena trascorsi, e pigramente ritornano come in un film i volti e le parole delle tante persone incontrate. Sono ancora affascinato da quel “calore umano” che in questi luoghi si avverte più forte. Lo vedi e lo senti nelle persone.
Una in particolare, questa volta, nella sua umiltà, mi ha regalato un’emozione da portare a casa con me. La cosa che mi colpisce e che non smetterò mai di raccontare è che le vere lezioni di vita, quelle che rimangono impresse nella mente, vengono sempre da persone modeste.

Persone semplici, ma orgogliose della loro vita e del loro lavoro e con un passato di sacrifici alle spalle che raramente è possibile trovare nella nostra generazione.
Un collaboratore scolastico mi racconta della sua “fuitina” in Germania appena diciassettenne con la fidanzata minorenne. Un destino comune a tanti. Il lavoro in fabbrica. Tutti i giorni sveglia alle cinque, il freddo, la paura di arrivare in ritardo.
Ma anche oggi, anche qui, lui ha mantenuto lo stesso stile di vita. Perché la scuola è la sua vita. La mattina puntuale come un orologio svizzero alle 06.45 apre la scuola, controlla che tutto funzioni correttamente. Senza che nessuno glielo chieda mette a servizio della comunità le sue capacità e la sua buona volontà.
Una parola scherzosa con ogni professore, con ogni ragazzo. Questo rende la vita di tutti i giorni meno pesante.
Cercare di dare sempre il meglio di sé in tutto ciò che si fa. Questa è la sua filosofia. Credo di aver imparato tanto anche oggi, ma credo che soprattutto i ragazzi delle nuove generazioni hanno veramente tanto da imparare da quest’uomo.
Sono le 17.00. Salgo sull’aereo più “ricco” di quando sono sceso. Questo mi rende orgoglioso del mio lavoro e riconoscente dell’opportunità che la vita mi sta dando.
Arrivederci Sicilia. Ora torno a casa dalla mia famiglia per raccontare ancora una volta le cose belle di questa magnifica terra.
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