Nel mio viaggio tra le scuole, questa volta mi trovo di fronte a un incontro speciale, uno di quelli che ti scuotono dentro. La Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Sperone-Pertini di Palermo.
Antonella Di Bartolo è molto più di una dirigente: è una donna che ha trasformato il suo lavoro in una battaglia quotidiana, una scelta di vita che trasuda di passione, impegno e amore per la sua comunità.
Pochi giorni prima della fiera Didacta a Bari, mi è arrivata la richiesta di dare il mio contributo operativo per un evento importante: la presentazione del suo libro, Domani c’è scuola, organizzata dalla mia azienda.
Accetto con entusiasmo, ma non sapevo ancora che quell’ incontro avrebbe segnato una tappa speciale del viaggiatore scolastico.
La sera prima dell’evento, abbiamo condiviso un breve tratto di strada nella mia auto, diretti a cena.
È buio fuori, ma dentro l’auto si respira calore.
Mentre parla, le parole si caricano di un’energia che quasi si tocca. Racconta delle sfide quotidiane che affronta nella sua scuola, e ogni parola sembra accendere una scintilla, una fiamma che illumina l’abitacolo.
Le difficoltà sono tante, palpabili, reali. Mi descrive i vetri rotti lungo il viale che porta all’ingresso dell’istituto il giorno dell’arrivo, le porte dei bagni ricavate dalle vecchie lavagne di ardesia.
Ogni angolo dell’edificio è un simbolo di una lotta più grande, quella contro un quartiere che sembra arrendersi, ma che lei non vuole lasciare al suo destino.
Non è solo una lotta contro la dispersione scolastica. È un confronto con una realtà brutale, fatta di bambini che entrano a scuola con lo sguardo basso, intimiditi da una vita di violenza e paura e da una cultura troppo distante dalle scuole descritte nei manuali.
Ma la scuola diventa per loro un rifugio, un luogo dove possono alzare lo sguardo, immaginare, sognare. Nelle sue parole, sento il peso di ogni difficoltà, ma anche la forza indomita di chi non si piega, di chi vuole ricostruire.
Mentre la ascolto, il mio cuore batte più forte. Mi racconta di un incontro mancato con Don Pino Puglisi, un uomo che ha ispirato la sua vocazione. Avrebbe potuto conoscerlo, mi dice, ma il destino non glielo ha permesso. Eppure, il suo spirito lo sente accanto ogni giorno, come se, attraverso il suo lavoro, stesse portando avanti quella stessa missione di amore e riscatto.

L’indomani, ci dirigiamo insieme verso la fiera. Il sole inizia a illuminare la città, ma dentro di me sento che la vera luce è quella che si sprigiona dalle sue storie, dalle sue battaglie.
Racconta della scuola come di un’ isola di speranza in mezzo a un mare di difficoltà, di come abbia trasformato quell’istituto in un faro per i ragazzi, dove ognuno può trovare una via di fuga dal degrado e dall’emarginazione.
Durante la presentazione del suo libro, Domani c’è scuola, tutti i partecipanti ascoltano senza distrazioni, sono catturati, annuiscono e io mi rendo conto che non è solo un testo, ma una testimonianza vivente della sua passione.
La dedica che mi lascia sulla mia copia sarà un ricordo prezioso di questo incontro, una guida per il mio stesso cammino. Ogni frase che scrive è un invito a credere che il cambiamento è possibile, anche nei luoghi più bui. Lei lo dimostra ogni giorno.
Rifletto su tutto ciò mentre torno a casa. Penso a quella luce, a quella speranza che ha acceso nei cuori dei suoi studenti, a quella che ha acceso anche nel mio.
In questo viaggio attraverso le scuole, incontri come il suo ti ricordano quanto sia importante non perdere mai la speranza.
Le sue parole restano un faro che continuerà a brillare, illuminando il cammino di tutti quelli che hanno il coraggio di credere nel potere dell’educazione. #diariodiunviaggiatorescolastico #domanicescuola #antonelladibartolo
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