Oggi devo andare a Roma e la sveglia suona alle 5.30. Un trauma!
Mentre faccio la barba ascolto le ultime notizie e così un’ ora dopo sono in marcia verso la capitale. In autostrada incontro la macchina rosso fuoco del mio amico Domenico che procede nella mia stessa direzione.
Decidiamo di fermarci a prendere un caffè in autogrill.
Alle 08.30 sono a scuola. Roma è tornata ad essere quel fermento di automobili della normalità giornaliera molto, molto lontana dalla pace di soli dieci giorni fa. Quella di oggi è una scuola impegnativa, un Liceo tra i più importanti della capitale. Il mio sforzo dovrà essere massimo.
Iniziamo alle 09.00 in una bellissima aula magna con poltroncine rosse e un mega schermo per la proiezione.
I docenti con le loro domande sono un fiume in piena e spesso anticipano argomenti che non ho il tempo di mostrare. Una vitalitĂ che mi fa toccare con mano la loro curiositĂ e il loro entusiasmo.
Andiamo avanti per due ore e mezzo, poi un break di 10 minuti e via verso la parte finale.Â
Ancora tante tante domande, ma alla fine è un vero tripudio. Un applauso entusiasmante e i docenti mi raggiungono per complimentarsi. Siamo il futuro !!Â

Leggo negli occhi del Dirigente la soddisfazione di chi ha raggiunto un obiettivo molto significativo.
Mi reco in segreteria per le ultime direttive e alle 14.30 parto per rientrare. Alle 17 una scuola della mia cittĂ mi attende per un altro incontro.
 Saluto il Dirigente che vedo oggi per la prima volta.
Parlando mi confida le forti perplessitĂ di molti docenti per l’ importante innovazione che stiamo introducendo.
Mi reco in sala. Cerco di rassicurarli, un compito molto importante!
Sento tutta la responsabilitĂ , ma mostrano segnali di distensione.Â
Alle 18.30 la mia giornata si conclude .Â
Ci saranno ancora tante giornate così faticose, ma spero di essere sempre così soddisfatto.
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