Sono rientrato venerdì sera dall’ultimo viaggio, e oggi, senza troppe pause, sono già in partenza per la Calabria.
Ho deciso di anticipare leggermente il viaggio, conoscendo bene i possibili intoppi lungo il percorso. L’appuntamento è fissato per le 13:00, e dopo una colazione semplice ma irrinunciabile — fette biscottate e miele — carico la valigia in macchina e parto.
Le previsioni non sbagliavano: ci sono rallentamenti, deviazioni, code che sembrano interminabili. Eppure, resto tranquillo.
Dopo 300 chilometri, decido di fermarmi per una breve sosta. Un caffè per ricaricarmi e il mio spuntino preferito, il Camogli, da portare via. Lo terrò per più tardi, quando sarò più vicino alla scuola.
Altri chilometri, altre code. L’autostrada sembra un cantiere infinito, con lavori che non accennano a terminare, ma finalmente ne esco e mi dirigo verso Rossano Calabro.
Arrivo in perfetto orario, proprio come previsto. Mentre entro a scuola, mi trovo immerso in un mare di bambini che stanno uscendo. Le loro grida, le risate, l’entusiasmo dei giochi riempiono l’aria di allegria. Non posso fare a meno di sorridere e accarezzare qualcuno sulla testa mentre passo tra di loro. Mi verrebbe voglia di fermarmi e unirmi ai loro giochi!
Appena varco la soglia dell’edificio, mi colpisce una particolarità: la scuola non ha scale. Una larga rampa circolare avvolge l’interno della struttura e sale fino al quarto piano, senza barriere architettoniche. Straordinario! È bello vedere come certi ostacoli possano essere superati con soluzioni intelligenti e inclusive.
Incontro la Dsga, e con lei e le sei impiegate di segreteria facciamo un rapido controllo del lavoro svolto. Mi accompagna nella sala dove si terrà il corso, e ci assicuriamo che tutto funzioni. Oggi sembra essere una giornata perfetta, senza intoppi. Alle 14:30 cominciano ad arrivare i docenti, e alle 15:00 siamo pronti a partire.

La sala si riempie rapidamente, tanto che non bastano le sedie per tutti. La temperatura è alta, il sole batte forte sulle finestre, e ben presto mi ritrovo a sentire il sudore scendere sulla fronte mentre parlo.
La bocca si asciuga, e mi pento di non aver portato con me una bottiglia d’acqua. In mezzo al caldo soffocante, le insegnanti tirano fuori i ventagli e li agitano cercando sollievo.
Nonostante le domande — che spaziano tra la parte operativa e quella organizzativa — andiamo avanti. Ogni risposta cerca di dissipare dubbi e preoccupazioni.
Sono le 16:45 quando finalmente concludiamo. Restano ancora alcune insegnanti, soprattutto le meno giovani, che mi fermano per chiarire le ultime perplessità e vincere qualche timore. Vorrei fermarmi ancora, ma la stanchezza inizia a farsi sentire.
Riparto con un pensiero fisso: peccato non aver portato il costume. Un tuffo nell’acqua sarebbe stato il modo perfetto per ricaricarmi. Forse la prossima volta non dimenticherò di metterlo in valigia. Adesso, però, è tempo di scrivere…#diariodiunviaggiatorescolastico #rossanocalabro #calabria
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