ISOLA DI CAPO RIZZUTO – Eroi di tutti i giorni

Appendiabiti

Passata la bufera del giorno 17, la giornata di oggi sembra iniziare nel migliore dei modi.

L’appuntamento con la scuola è fissato per le 13:30, e io e Luigi abbiamo il tempo di fare colazione su una splendida terrazza che ci regala un panorama da cartolina.
Tra le palme maestose si apre uno scorcio di mare, e l’aroma salmastro della salsedine ci conquista e ci seduce.

Tra una telefonata di assistenza e una di piacere, passeggiamo sul lungomare in attesa dell’ora X.
Il caldo si fa già sentire.
Scattiamo un paio di foto ricordo, poi ci avviamo con un po’ di anticipo verso la scuola.

Arriviamo a Isola Capo Rizzuto (KR).
Mi presento negli uffici e vengo accolto dal DSGA, che con grande cordialità mi accompagna nella segreteria didattica.
Tutti si mostrano disponibili e gentili.

Ci sono i consueti problemi tecnici, ma li supero senza grosse difficoltà e riesco a procedere spedito con la formazione.

Alle 15 mi sposto in un altro plesso dell’istituto, dove il secondo incontro è previsto per le 16:30.
Ed è proprio lì che incontro i protagonisti del mio racconto.

Quattro insegnanti, arrivati da località distanti, mi chiedono di anticipare il corso solo per loro.
Accetto volentieri.

I loro ringraziamenti sinceri e sentiti mi colpiscono: potranno tornare prima a casa, dalle loro famiglie.
E io so bene quanto vale quel tempo.

Poco dopo mi imbatto in un collaboratore scolastico, una figura singolare che trasmette esperienza e umanità, vuoi per gli occhi buoni, vuoi per i baffi rassicuranti.
Con una modestia rara, mi racconta la sua quotidianità: gli strumenti che usa, i piccoli gesti che rendono la scuola sua.

Capisco che quella chiacchierata di un quarto d’ora mi ha arricchito più di quanto lui immagini.

Infine, incontro il docente responsabile del plesso, che mi guida con orgoglio in un breve tour della scuola.
Mi mostra le innovazioni tecnologiche, mi spalanca le porte di una aula multimediale ultramoderna. Ma poi, con amarezza, mi confida la piaga dei furti.

Tanto impegno, tanti sacrifici… e tutto può andare in fumo in una notte.
A rimetterci, alla fine, sono sempre loro: gli studenti, che si vedono privati degli strumenti che potrebbero renderli liberi, autonomi, consapevoli.

Persino le macchinette distributrici di bevande sono state eliminate: troppo spesso saccheggiate durante la notte.

Il corso scorre via con ritmo rapido e coinvolgente.
Le mani degli insegnanti scorrono veloci sui quaderni, le domande si rincorrono. Si percepisce l’entusiasmo, la voglia di capire, di fare.

Alle diciotto concludiamo.
Fatico a farmi strada tra gli insegnanti per uscire dall’istituto.
Saluto, riparto, e durante il tragitto verso l’hotel, quando ormai mancano solo due chilometri, un piccolo incidente stradale blocca la strada.
Resto in coda per mezz’ora.

Ripenso alla giornata, metto ordine alle idee.

Arrivo sfinito. E accaldato.
L’estate è arrivata, e con essa le persone straordinarie che ho incontrato oggi:
eroi silenziosi di ogni giorno, che porterò ben impressi nella mente.

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