Il mio personale bilancio.

Post lockdown

La mia attività consiste nel garantire che ogni Scuola ottenga il massimo valore dai Progetti dell’azienda per la quale lavoro e la mia passione è stabilire e coltivare rapporti di fiducia. In qualità di Coordinatore del Presidio Territoriale che abbraccia le quattro regioni (Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata).

Trascorro più della metà del mio tempo a incontrare Dirigenti, Direttori amministrativi, Docenti e Assistenti amministrativi.

È proprio questa relazione “faccia a faccia” che mi consente di supportarli.

Ogni giorno, visito scuole e percorro tantissimi Km.

Ho un’agenda densa di impegni e appuntamenti e passo da una città all’ altra, da una regione all’ altra per eventi, incontri di formazione o semplici scambi di saluti e informazioni.

“Quando l’epidemia finirà, non è da escludere che ci sia chi non vorrà tornare alla sua vita precedente. Chi, potendo, lascerà un posto di lavoro che per anni lo ha soffocato e oppresso. Chi deciderà di abbandonare la famiglia, di dire addio al coniuge o al partner. Di mettere al mondo un figlio o di non volere figli. Di fare coming out. Ci sarà chi comincerà a credere in Dio e chi smetterà di credere in lui.”

– David Grossman
Didattica a distanza

Poi alla sera in Hotel e via di nuovo la mattina seguente.

Tutto è cambiato dall’ oggi al domani e ormai da tre mesi.

Con l’intensificarsi delle preoccupazioni per il coronavirus e per massima cautela, è iniziato lo SmartWorking.

Sono passato dal sapere dove mi sarei recato ogni giorno per i successivi due mesi al dovermi organizzare per una riunione… OnLine.

Cosa era possibile fare per rinsaldare il legame con le persone (scuole e collaboratori) in un momento in cui la comunicazione digitale è “la forma” di comunicazione?

E cosa raccontare agli agenti bloccati a casa? Come potevo essere presente senza esserci fisicamente?

E così ho provato anche io a “reinventarmi”. Ho cercato di capire come migliorare le mie competenze.

Ho letto, ascoltato, approfondito: ha funzionato la contaminazione di stili e sistemi dal reale al virtuale, ha funzionato la mia nuova voglia di imparare e di relazionarmi in modo nuovo con le persone con le quali collaboro.

Ho provato a trasformare questa difficile situazione in nuova linfa, in energia positiva, in entusiasmo e in voglia di fare.

Ho organizzato riunioni, incontri e caffè virtuali per esortarli a non fermarsi.

L’ assuefazione era il rischio più grande e allora li ho stimolati a “modernizzare” il proprio approccio lavorativo.

Ho approfondito l’uso di tutte le piattaforme più diffuse ed ho dato piena disponibilità a chiunque ne avesse bisogno.

Ho “esplorato” e scoperto nuovi orizzonti. Mi sono cimentato in attività aziendali che prima non avevo il tempo di svolgere.

Ho provato a creare contenuti appropriati all’ interno di una varietà di canali.

Ho aperto gruppi, iniziato chat e così i social media, la posta elettronica, gli SMS e la community online sono diventati il mio più immediato ed utilizzato mezzo di lavoro.

Hanno decisamente sostituito la mia auto. Ho cercato, tramite questi sistemi, di mostrare il lato umano, con risposte autentiche ed immediate. Non sono mancati gli attestati di gratitudie e le soddisfazioni personali.

Sono certo in fondo di essere arrivato ad una conclusione.

È vero!! Lavorare in remoto può ostacolare la collaborazione o dilatarne i tempi. Siamo abituati ad avere conversazioni e riunioni di confronto che si trasformano in informazioni preziose capaci di aiutarci a portare a termine il nostro lavoro.

Ma una cosa è certa.

Guardando la parte del bicchiere mezzo pieno e affrontando tutto questo con il massimo ottimismo, mi piace poter dire di aver riacquistato uno dei valori e piaceri della vita…

Avere tutti i giorni la presenza e la vicinanza dei miei famigliari. Chiacchierare con i miei figli a pranzo e a cena, vederli durante il giorno, vi giuro che non ha prezzo.

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