ITALIA – Una pagina triste del mio Diario

Non avrei mai immaginato di dover scrivere una pagina “triste” di questo mio viaggio.
Sì, perché la scuola per me è vita, è gioia, è emozione…
Così un giorno potrò dire che in questo lungo percorso ho incontrato anche lui.
Da oggi, 05 marzo 2020, in tutte le scuole del paese sono sospese le attività didattiche.

Niente studenti, niente lezioni, niente formazioni.

Passerà il tempo, mi dico, e magari tutto questo resterà solo un ricordo.
Tra qualche anno, rileggendo il mio diario di viaggio, come accade con tutte le altre pagine, ripenserò a questi momenti.

Ma lo stato d’animo sarà completamento diverso.

Tanta apprensione, molta confusione e soprattutto tanta incertezza. Tutto annullato! Non posso crederci.
Forse è proprio questo il momento in cui le scuole vorrebbero avermi lì. Questo è il momento di stare accanto a chi la scuola la fa ogni giorno e non riesce a staccarsene.

Me lo confessa una Dirigente al telefono.
E allora, io non mi fermo, la mia strada non si ferma. Non mi va di stare qui a guardare.

Italia - 05 marzo 2020: una pagina triste

Vado in una scuola, ma tutto è diverso. Non si stringono mani, si resta a distanza, impauriti.
Si sorride forzatamente. Ci si guarda con occhi sospetti. Si avverte timore.

Finisco presto il mio lavoro perché intuisco la necessità di togliere l’imbarazzo.
L’ imbarazzo di vedere in quelle stanze una persona che chissà da dove arriva, da quale regione. Sarà pericoloso?
Quando riparto, ascolto la radio. Tutto sembra così surreale…
Eppure accade e non si parla d’ altro.
Genitori, docenti, dirigenti. Ognuno porta la sua testimonianza, ognuno fa sentire la sua voce.
Di una cosa sono certo. Non è vero che i ragazzi sono contenti di stare a casa.
Anche loro in tutto questo respirano qualcosa di innaturale, qualcosa di forzato, che crea loro disagio… specialmente ai più piccoli.

Uno, due, tre giorni a casa e poi anche loro iniziano a farsi domande: ma cosa sta succedendo?
Come reagire? Mi sento inaspettatamente assalito da una serie assillante e velocissima di immagini.

È come in un film. Il mio cervello si mette a lavorare. È questo il momento in cui si deve sperimentare, si devono cercare strade nuove. Una incredibile serie di idee che si susseguono l’una dopo l’altra.

Allora mi metto a studiare, a leggere, a provare, a sperimentare.

Strumenti e tecnologie che mi permettano di aiutare comunque, di continuare ad essere vicino anche a distanza. Voglio dare il mio supporto. Voglio far sentire che ci sono.
Registro tutorial, scrivo le guide, mando messaggi, consulto i POST.
Spero finisca presto. Spero rimanga solo una pagina da raccontare, spero sia un sogno.
Spero di poter presto dire: siamo fuori, è stato un brutto sogno, si torna alla normalità.

Già, la normalità…

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