La scelta di Mooji

Da imprenditore affermato alla vita in un camper.
Dall’amministrare decine di dipendenti a gestire le piante di un orto. Dalle fatture a cinque zeri, a voler vivere senza soldi.
Il suo nome all’anagrafe è Gian Pietro, ma da quando un monaco tibetano lo ha rinominato Mooji, si fa chiamare così.
La location che ha scelto per vivere è paradisiaca.

Ci troviamo in una superficie completamente a strapiombo sul Lago di Garda, immersa nella verde natura, tra i campi e gli ulivi.
Da vent’anni non ha nè radio, nè televisione, non legge i giornali e non è più entrato in un bar.
Vive quasi in completa autonomia. Cisterna con acqua, che riempie costantemente, pannelli solari, doccia all’aperto e WC in piena campagna. Racconta di vivere un suo esperimento sociale per riuscire a mantenersi senza soldi.

Perché ha fatto questa scelta?
Tenetevi forte perché la sua storia ha dell’incredibile.


“Viviamo in una democrazia apparente, in cui la libertà è forse soltanto un’illusione della nostra mente…”

– Stefano Nasetti

Al tempo della scelta viveva a Lumezzane, dove c’era all’epoca la più alta concentrazione pro-capite di imprese.
Su 25.00 abitanti lui parla della presenza di 13.000 partite Iva.
Per farci un’idea, il resto del mondo viaggiava su percentuali del 3-5%  ma a Lumezzane si arrivava al 50%.
Mooji era un piccolo imprenditore e si occupava di rifornire le ferramenta di materiale idraulico.

Parla di un episodio in particolare dove, dopo aver presentato un’offerta economica e trovato un accordo con il direttore di un’azienda per la fornitura dei cento punti vendita, acquista il materiale, ma l’azienda improvvisamente lo taglia fuori decidendo di rifornirsi dalla Cina.
Da quel momento inizia la sua odissea. Nel giro di sei mesi vende l’azienda.
Non accetta di vivere in un mondo dove l’etica diventa un “Jolly” e dove, raggiunger l’obiettivo è più importante che rispettare un accordo. Non accetta quel modello!
Nello stesso anno, lui, figlio unico, perde padre e madre in poco tempo a causa di un cancro.
Nel girovagare per i vari centri ospedalieri con i suoi genitori, li sentiva chiamare per numero. Trova tutto questo disumano.

Decide allora di spostare la sua attenzione, il suo focus, da imprenditore a figlio, essere umano, che sta vivendo quell’esperienza.
Come se non bastasse scopre lui stesso di avere un meningioma.
Inizia un percorso di lettura, e meditazione.
Si imbatte, per pura casualità, nel libro “ZERO LIMITS” sulla filosofia di vita hawaiana.
Crea una pagina web ed inizia ad avere contatti… lo chiamano per tenere conferenze in tutta Italia.
Inizia una vita completamente diversa.
Acquista il terreno dove vive ora e lo mette a disposizione di chiunque voglia fermarsi e godere di quel paradiso e di quella tranquillità.

Chiunque si ferma da lui trova da bere e da mangiare… non chiede nulla! Ha una cassettina dove c’è scritto: “dona se puoi!”
Tutti, secondo Mooji, dovrebbero prendersi almeno 6-7 mesi di pausa, dedicarsi del tempo per ascoltarsi e vivere la natura. Ai giovani lo consiglia vivamente e lo definisce “un acceleratore per trovare la direzione giusta”. #stiledivita #diariodiunviaggiatorescolastico

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